Pubblicato in: didattica, filosofia

Chi sono i “presocratici”?


Il primo “storico della filosofia” è, in un certo senso, Aristotele (384 o 383 – 322 a.C.). Nel primo libro della Metafisica, prima di esporre il suo pensiero, egli passa in rassegna le opinioni dei filosofi che l’avevano preceduto. A parte Socrate e Platone, di cui Aristotele era stato allievo, gli altri filosofi antichi furono da lui etichettati come οἱ φυσικόι, “i fisici” ovvero “coloro che parlano della natura (φύσις)”. Da questa fondamentale testimonianza aristotelica discende la tradizione della filosofia occidentale, così come oggi noi la conosciamo. Gli stessi manuali di filosofia in uso presso gli studenti del XXI secolo riprendono, in una certa misura, questa tradizione. Secondo Aristotele, Socrate sarebbe stato il primo ad occuparsi fondamentalmente di problemi legati all’uomo e alla sua realtà morale, sociale e politica. Platone avrebbe introdotto la nozione di “idea” (ovvero di “causa formale”). Mentre i “pre-socratici” (ovvero coloro che vennero prima di Socrate), seguendo l’interpretazione di Aristotele, si sarebbero posti fondamentalmente domande intorno alle cause “materiali”, “naturali” da cui avrebbe avuto origine il cosmo. Da qui l’appellativo aristotelico di οἱ φυσικόι.

La denominazione “filosofi pre-socratici” risale alla fine dell’Ottocento. Nel 1903 il filologo tedesco Hermann Diels pubblicò un testo di capitale importanza per la storia della filosofia antica: I frammenti dei presocratici (Die Fragmente der Vorsokratiker). Dopo la morte di Diels (1922), l’immensa opera di ricognizione delle fonti antiche alla ricerca di tracce scritturali ascrivibili ai cosiddetti “presocratici” fu portata a termine dal suo allievo Walther Kranz. Questa ciclopica attività di rilettura delle fonti antiche greco-romane si è resa necessaria perché dei filosofi precedenti a Platone ed Aristotele (di Socrate sappiamo che non scrisse nulla) non ci sono giunte opere complete, in libri separati. Pertanto, i moderni storici della filosofia antica, a partire da Diels, si sono messi “a caccia” di citazioni (dirette) e di testimonianze (indirette) relative ai presocratici, contenute in opere di altri autori (di contenuto letterario, filosofico, dossografico, polemico o confutativo).

Nel testo di Diels e Kranz (indicato con la sigla “D-K”) ad ogni filosofo è dedicata una sezione specifica, in cui le testimonianze testuali sono ripartite some segue:

•    A : testimonianze indirette (p.e. riassunti della dottrina del filosofo ad opera di altri autori);

•    B : testimonianze dirette (citazioni dal poema di questo o quel filosofo, composte, a volte, di poche parole o di alcune righe di testo);

•    C : frammenti spuri o di imitazione.

Per esempio, la sigla fr. 11 A 12 D-K significa: frammento collocato nel capitolo 11 (quello riservato a Talete di Mileto), nella sezione A (testimonianze indirette), al 12° posto della lista. D-K naturalmente si riferisce alla suddetta opera di Diels e Kranz.

Autore:

Ho studiato filosofia presso l'Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e mi sono laureato nel 1990, relatore il prof. Gabriele Giannantoni, con una tesi in storia della filosofia antica intitolata "Vivere significa morire: analisi di alcuni frammenti eraclitei". Sono socio della SFI - Società Filosofica Italiana di cui curo il sito web. Da alcuni anni mi interesso di Pratiche Filosofiche e Consulenza Filosofica, collaborando con riviste scientifiche del settore, sulle quali ho all'attivo decine di pubblicazioni. Dal 2004 svolgo la professione di Consulente Filosofico e ho promosso una serie di iniziative filosofiche (Caffè Philo, Dialogo Socratico, Seminari di gruppo) aperte al pubblico. Attualmente insegno filosofia e storia presso il Liceo "I. Vian" di Bracciano (Liceo Classico sezione X). Utilizzo la filosofia in pratica sia durante le lezioni ordinarie che in altre "straordinarie" occasioni (passeggiate filosofiche nel bosco, dialoghi socratici a tema, ecc.). A scuola provo a tener aperto uno "sportello" di consulenza filosofica rivolto ai grandi ed ai meno grandi.

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